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Visita della Monitor

06-05-2022/ Pubblicato da Giulia Berni/

I giorni 5 e 6 maggio a Parma si è svolta l’annuale visita di monitoraggio del progetto Life-MILCH in presenza dei partner di progetto e della monitor Yael Meroz (Neemo EEIG – Timesis), incaricata di seguire il progetto dalla Commissione Europea, Ente finanziatore del programma Life. Alla visita di monitoraggio erano presenti tutti i partner coinvolti nel progetto Life-MILCH: Ausl-IRCCS Reggio-Emilia, rappresentato dalla Prof.ssa Maria E. Street; PeptLab, Università di Firenze, con la Prof.ssa Anna Maria Papini; il Prof.Vassilios Fanos, referente per l’Università di Cagliari e la Prof.ssa Paola Palanza, coordinatore del progetto (Università di Parma). In questa prima fase il progetto Life-MILCH ha lo scopo di valutare l’esposizione della coppia madre–bambino agli inquinanti ambientali ad azione endocrina (interferenti endocrini).

Durante il primo giorno, la visita, che avviene annualmente nei luoghi in cui si sviluppano i progetti del programma Life, si è svolta presso Il Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, incluso l’Ospedale dei Bambini Pietro Barilla, in cui si svolgono le principali attività previste. La monitor è stata accompagnata a visitare e conoscere non solo i luoghi in cui si svolge il progetto Life-MILCH ma anche il personale dedicato, composto da specialisti di diversi reparti che operano attivamente: ostetriche, neonatologhe, psicologhe, neuropsichiatri/e infantili. Nel pomeriggio del giorno 5 maggio sono stati quindi visitati i reparti di maternità, neonatologia e neuropsichiatria infantile in cui il personale medico e scientifico dedicato ha potuto aggiornare la monitor riguardo gli sviluppi e i metodi di svolgimento delle visite.

Il giorno seguente i partner, sempre alla presenza della monitor Dr. Yael Meroz, si sono riuniti al Centro S.Elisabetta (splendida sede all’interno del Campus universitario di Parma) per illustrare lo stato dei lavori nelle varie sedi di progetto. Nonostante la pandemia da Covid-19 abbia rallentato le fasi iniziali del progetto, i referenti delle sedi di Parma, Reggio-Emilia, Cagliari e Firenze hanno presentato lo stato attuale delle azioni di progetto e le strategie messe in atto per recuperare le criticità causate dalla situazione emergenziale. La coordinatrice e project leader del progetto, Prof.ssa Paola Palanza, ribadisce: “Il punto di forza del progetto è il lavoro di gruppo e l’estrema coordinazione di attività e metodologie, che vengono mantenuti anche tramite costanti riunioni tra i diversi partner e ricercatori. Questo ci consentirà di realizzare l’obiettivo del progetto Life- MILCH, ovvero di sviluppare azioni concrete per ridurre l’esposizione della coppia madre-bambino agli interferenti endocrini, e di creare una rete di collaborazioni con le diverse entità coinvolte”.

Mentre nelle sedi di Parma, Reggio-Emilia e Cagliari continuano a svolgersi le varie azioni di: reclutamento, visite, prelievo di campioni biologici (di madre e bambino) e valutazione dello sviluppo fisiologico e neuro-comportamentale del bambino, il Laboratorio PeptLab (Università di Firenze) si occupa di analizzare i campioni biologici, spediti dalle diverse sedi. “Nei campioni analizzati fino ad ora sono state trovate tracce di diversi interferenti endocrini: bisfenolo-A e –S (BPA e BPS), tracce di parabeni, idrocarburi aromatici policiclici (come l’antracene), pochi residui di pesticidi (glifosato)” riporta la Prof.ssa Papini (Università di Firenze). Inoltre vengono svolte anche numerose indagini e valutazioni sul latte artificiale e sui suoi contenitori, che serviranno nella seconda fase del progetto in cui si dovrà avviare un dialogo con gli operatori commerciali coinvolti nella produzione di latte artificiale per infanti, per riuscire a creare un marchio che attesti l’assenza di contaminanti interferenti endocrini (EDC-free LABEL).

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La squadra dell'Ospedale con la coordinatrice (Prof.Paola Palanza) e la monitor (Dott. Yael Meroz)
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Dr. Meroz incontra le ostetriche dell'Ospedale
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La monitor e i referenti delle unità del progetto
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La visita al reparto di Neuropsichiatria infantile

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